Prima di considerare eventuali attinenze tra aceto e disturbi gastrici e capire quindi se l’aceto fa male se si ha il reflusso, è meglio chiarire il significato del termine reflusso gastrico, o gastroesofageo, per capirne le cause e i possibili rimedi. Questo aiuterà a individuare il tipo di aceto più idoneo a ridurre o contrastare i sintomi del reflusso gastrico.
Reflusso gastroesofageo: cos’è e quali sono le cause
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo molto diffuso tra la popolazione mondiale e si presenta, in modo occasionale o cronico, ogni volta che i succhi gastrici secreti dalla mucosa dello stomaco risalgono nell’esofago, causando bruciore intenso e rigurgito acido.
La causa più frequente del reflusso gastrico è la perdita della funzione protettiva dello sfintere esofageo inferiore, una valvola che, in condizioni normali, impedisce all’acido gastrico di risalire dallo stomaco, lungo l’esofago, fino alla bocca.
Altre cause che possono favorire, o aggravare, il reflusso gastrico sono:
- stili di vita e abitudini alimentari scorretti.
- Aumento della pressione addominale dovuto a obesità, stitichezza, gravidanza o intensa attività fisica dopo i pasti.
- Stress.
- Ernia iatale.
- Assunzione di farmaci.
Alcuni rimedi non farmacologici che possono aiutare a contrastare il reflusso gastrico includono piante curative, tra cui l’Aloe vera, la liquirizia e la malva e alcuni semplici accorgimenti come, ad esempio, evitare di coricarsi subito dopo i pasti, sdraiarsi sul fianco sinistro o in posizione supina per dormire, non fumare e non mangiare in maniera eccessiva.
Esiste, ovviamente, una relazione diretta tra reflusso gastroesofageo e alcuni tipi di cibi e abitudini alimentari. Cerchiamo ora di capire, più nello specifico, se questa attinenza sia valida anche per l’aceto.
Quale aceto usare, e quale evitare, col reflusso
In generale, in caso di reflusso gastrico, si consiglia di consumare alimenti magri e facili da digerire, evitando quindi cibi acidi, tra cui agrumi, pomodori, bevande alcoliche, cioccolato, caffè e anche aceto, che potrebbero peggiorare la situazione gastrica già compromessa dal reflusso.
Il termine “aceto”, però, racchiude un’ampia gamma di condimenti, molto diversi tra loro. Per comprendere la differenza tra un aceto e l’altro, soprattutto in relazione al suo consumo in caso di reflusso gastrico, bisogna capire il suo grado di acidità, che viene determinato dalla materia prima, o dai frutti, da cui deriva l’aceto. Il grado di acidità esprime la quantità, in grammi, di acido acetico contenuto in 100 ml di aceto.
Nei prossimi paragrafi parleremo di:
- Aceto di vino
- Aceto balsamico
- Aceto di mele.
A prescindere dal loro grado di acidità e dall’uso consigliato, o meno, in caso di reflusso, tutti gli aceti di qualità sono solitamente ricchi di sali minerali e di numerosi componenti bioattivi che contribuiscono al rafforzamento e al mantenimento della salute del corpo.
Aceto di vino
L’aceto di vino si ottiene dal vino rosso o bianco e ha un grado di acidità compreso tra 6 e 8%; quello fatto in acetaia ha un grado di acidità solitamente pari al 6%. Ciò lo rende leggermente meno aggressivo sullo stomaco rispetto a quello casalingo ma, nel caso in cui si soffra di reflusso, va comunque consumato con molta moderazione.
Leggi anche: Aceto di vino: cosa contiene e come si fa.
Aceto balsamico
Come più volte accennato, l’aceto balsamico si distingue in Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, fatto solamente con mosto d’uva, e Aceto Balsamico di Modena IGP che, oltre al mosto, contiene anche altri ingredienti, tra cui l’aceto di vino, che lo rende leggermente più acido rispetto a quello tradizionale. Infatti, l’acidità dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena è almeno del 4,5% mentre quella dell’Aceto Balsamico di Modena è almeno del 6%. Per gli stessi motivi di cui sopra, anche l’aceto balsamico va consumato in quantità ridotta in caso di reflusso.
Aceto di mele
Al contrario degli altri tipi di aceto, l’aceto di mele contribuisce invece a migliorare i sintomi del reflusso, aiuta a regolare il pH dello stomaco, allevia la sensazione di bruciore e di gonfiore addominale. Oltre all’acido acetico, presente in quantità pari a circa il 5%, l’aceto di mele contiene acido malico, detto anche acido di mela che, oltre ad agevolare i processi digestivi, protegge i vasi sanguigni e contribuisce a ripristinare la funzionalità dello stomaco.
Leggi anche: Proprietà e benefici dell’aceto di mele.
L’aceto per alleviare il reflusso gastrico
In base a quanto scritto sopra, possiamo affermare che tra l’aceto di vino, l’aceto balsamico e l’aceto di mele, quest’ultimo è particolarmente indicato per alleviare e ridurre i disturbi derivanti da reflusso esofageo, sia improvviso che cronico. Infatti, assumendo 1 o 2 cucchiai al giorno (non di più) di aceto di mele diluito in un bicchiere d’acqua, si aiuta lo stomaco a riequilibrare la produzione di acido gastrico e a digerire il cibo più facilmente e rapidamente. Ancora meglio se si utilizza aceto ricavato da mele provenienti da coltivazioni biologiche, che escludono quindi l’impiego di fertilizzanti chimici, pesticidi ed erbicidi, rendendo l’aceto ancora più genuino e salubre.
Gli aceti di mele prodotti in acetaia dai Maestri Acetieri De Nigris sono genuini, biologici, fatti con madre naturale e disponibili anche nella versione più energica, arricchita con zenzero o curcuma.
Tutte le informazioni contenute in questo articolo sono solo indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del proprio medico curante o di altro esperto di nutrizione, ai quali bisogna rivolgersi in caso di dubbio o di condizioni di salute particolari.